martedì 9 dicembre 2008

Candeline

Dalla terrazza del Pincio si vedeva tutta Roma.
Adele e Federico erano appoggiati con le braccia alla balaustra di pietra, lo sguardo perso dentro al cielo.
«Allora», disse Adele, «cosa volevi dirmi?».
Federico restò a lungo in silenzio, poi fece un lungo respiro e si girò a guardarla.
«Mi vuoi sposare?», disse.
Adele abbassò gli occhi e sorrise.
«Sí», rispose.
Restarono entrambi in silenzio. Poi tornarono a guardare il cielo, rosso di tramonto.
«Cosa faremo dopo sposati?», chiese Adele all’improvviso.
«Non lo so», rispose Federico, «non ci ho pensato».
«Non è importante», disse Adele sorridendo.
«Già, non è importante» disse Federico e la guardò di nuovo negli occhi.
«Quando lo diremo agli altri?», le chiese.
«Domani», rispose Adele, «alla festa per il mio compleanno».
Federico non disse nulla e sorrise.
«È meglio andare adesso», disse Adele, «si sta facendo tardi».
«Andiamo», disse Federico e si incamminarono verso la macchina.


A casa di Adele era tutto pronto per la sua festa di compleanno. Lungo una parete del salotto c’era una tavola imbandita con al centro la torta. La madre di Adele si avvicinò alla torta per accendere le candeline e a ogni candelina accesa Federico cominciò a lanciare baci immaginari all’indirizzo di Adele.
Una... due... tre, contava tra sé Federico.
«Grazie per averli riaccompagnati a casa», sentí dire alle sue spalle. Era sua madre che parlava con il padre di Adele.
Quattro... cinque... sei...
«Si figuri, signora...», sentí dire dal padre di Adele.
Sette... otto... nove...
«... sono così dei bravi bambini».
Dieci.
Adele soffiò sulle candeline e tutti gli invitati cominciarono ad applaudire e urlare. Federico, invece, aspettava con impazienza che lei gli facesse un segno per avvicinarsi e dare la notizia del loro matrimonio.
«Cosa fai, Federico?», gli disse la madre. «Non vai a dare gli auguri a Adele?».
Federico si mosse lentamente e si avvicinò al tavolo, mentre la madre di Adele toglieva le candeline dalla torta, poggiandole sul tavolo.
«Auguri», disse Federico.
Adele gli si avvicinò per prendersi un bacio sulla guancia.
«Grazie», disse.
Federico la guardò negli occhi, le mani lungo i fianchi.
«Ci ho ripensato, sai», disse Adele. «Forse siamo troppo piccoli, abbiamo solo dieci anni».
Federico non disse nulla. Prese una candelina dalla tavola e cominciò a farla girare tra le mani. Tutto il nero dello stoppino gli impiastricciò i polpastrelli.
«Adesso vado a fare le foto», disse Adele. «Ci vediamo dopo».
Federico si allontanò dal tavolo e andò a sedersi su un divano.
«Cos’hai Federico?», gli chiese poco dopo sua madre, vedendolo in disparte e silenzioso.
Federico abbassò lo sguardo a guardare la candelina mezza consumata. La prese tra le dita e la spezzò in due.
«Niente», rispose. «Ho dieci anni».


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