giovedì 26 marzo 2009

La Smorfia - Dialoghi con Stè #19

Stè è seduto sul divano, mani sulle ginocchia, la testa che dondola lentamente e lo sguardo fisso al pavimento.
«’tto bene Stè?», gli dico.
«Uh...?», mi dice.
«Tutto a posto?», gli dico.
«Hm, sì», mi dice.
«Non mi pare», gli dico.
«Mah, è da un po’ che faccio sogni strani», mi dice.
«Tipo?», gli dico.
«Tipo che sono in un prato, no? E c’è questa vacca che...», mi dice.
«Ok, non dirmelo», gli dico.
«Va be’...», mi dice.
«Quindi?», gli dico.
«Be’, mi sveglio stanco, confuso», mi dice.
«E che ci vuoi fare...», gli dico.
«Bah, ho pure comprato un libro per capirci qualcosa», mi dice.
«Quale?», gli dico.
«Quello di quel tizio... Froid. Pink Froid?», mi dice.
«Sigmund Freud, Stè. L’interpretazione dei sogni», gli dico.
«Sì, proprio quello», mi dice.
«E allora?», gli dico.
«Non ci ho capito molto», mi dice.
«Strano...», gli dico.
«Già», mi dice.
«...»
«Però la settimana scorsa ho fatto un terno», mi dice.


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